La nostra storia
"Il 10 settembre 2013, nostro figlio Francesco Saccinto (Saccio per gli amici) stava percorrendo col suo motorino una strada che lo avrebbe portato a casa di un suo amico a vedere una partita di calcio in tv; aveva il casco allacciato, un fermo a 48 Km/h e viaggiava nella sua corsia a ridosso della carreggiata. Aveva 14 anni ed era il nostro unico figlio.
Un ubriaco (con un tasso alcolemico superiore di quattro volte i limiti consentiti), drogato (non si è sottoposto al narcotest), con la patente sospesa e ritirata da quattro anni, lo travolge con il suo furgone e lo uccide. Oltre che ridere, non lo ha neanche soccorso e ha avuto il coraggio di dargli la colpa.
Da quel momento siamo caduti in un baratro ma poi, prendendoci per mano, aiutandoci a vicenda e alzando lo sguardo verso l’alto, siamo riusciti, piano piano, giorno dopo giorno, a risalire in superficie. Ma c’era ancora un burrone che ci separava dal nostro cammino verso la vita. Serviva un ponte con quattro solidi pilastri: dignità, rispetto, amicizia e futuro. Ci hanno pensato gli amici di Francesco (allora quindicenni) a costruire quel ponte creando una associazione, Rose Bianche sull’ Asfalto, per la prevenzione e la sensibilizzazione all’uso ed all’abuso di sostanze stupefacenti e alcol in occasione della guida di mezzi. Hanno investito tempo, risorse, spazi e passione per trasformare questo GRANDE DOLORE in un futuro di speranza per noi genitori e per tutti i giovani."
Vittorio Saccinto
Simonetta Pelliccia
Siamo dei semplici ragazzi che girano per le scuole, teatri, centri di unione di tutta Italia con una storia da raccontare, la NOSTRA.
L'associazione è nata per promuovere una campagna di sensibilizzazione e di prevenzione dall’uso e l’abuso di sostanze stupefacenti e alcol in occasione della guida. In tutto questo tempo la nostra attività è stata accompagnata dal docufilm che è stato realizzato su Saccio per far sì che il maggior numero di persone potessero conoscere la storia e che, allo stesso tempo, si rendessero conto dell’importanza delle idee che vogliamo trasmettere. Questa attività è stata supportata anche dalla Comunità di San Patrignano che ci ha aiutato mostrando l’altro lato della medaglia, quello delle dipendenze. L’importanza di tutto questo risiede nel fatto che ogni ragazzo, ogni persona, che guarda questo film potrà essere proprio quel ragazzo che risparmia una vita decidendo di non mettersi alla guida una sera perché si rende conto di aver esagerato con il bere.
A questo punto noi, ragazzi dell’associazione, insieme ai genitori, Simonetta e Vittorio, non possiamo che essere felici per quello che è successo oggi. Siamo riusciti a mostrare ad un pubblico così vasto l’importanza di essere responsabili, di agire pensando alle conseguenze che hanno le nostre azioni.
Con questo vogliamo ricordare a tutti che la vita è un gioiello, è una cosa preziosa, non deve essere sprecata per nessun motivo al mondo. Per capire questo però, non deve essere necessaria la morte.